
RIPRENDE IL GENOCIDIO SIONISTA E OCCIDENTALE A GAZA
RILANCIAMO IL BOICOTTAGGIO AL FIANCO DELLA RESISTENZA PALESTINESE!
Venerdì 21 Marzo alle ore 18 in Piazza XX Settembre
RILANCIAMO IL BOICOTTAGGIO AL FIANCO DELLA RESISTENZA PALESTINESE!

Ripreso da Coordinamento per il Boicottaggio di Israele a Pisa
Aderente alla Rete antisionista e anticolonialista per la Palestina
RIPRENDE IL GENOCIDIO SIONISTA E OCCIDENTALE A GAZA
RILANCIAMO IL BOICOTTAGGIO AL FIANCO DELLA RESISTENZA PALESTINESE!
Venerdì 21 Marzo alle ore 18 in Piazza XX Settembre
RILANCIAMO IL BOICOTTAGGIO AL FIANCO DELLA RESISTENZA PALESTINESE!

PROPONIAMO A TUTTE LE REALTÀ ED AI SINGOLI SOLIDALI DI SCENDERE DI NUOVO IN PIAZZA A PISA
Per aderire al presidio di boicottaggio di Israele del 21 marzo scrivere a:
boicottaisraelepisa@gmail.com
Per aderire al presidio di boicottaggio di Israele del 21 marzo scrivere a:
boicottaisraelepisa@gmail.com
Dopo la partecipata manifestazione di martedì 18 marzo a Pisa, occorre dare continuità alla mobilitazione contro la ripresa dei bombardamenti su Gaza, utilizzando lo strumento più incisivo che abbiamo a disposizione: il boicottaggio. Per questo proponiamo di tornare in piazza venerdì 21 marzo alle ore 18 in Piazza XX settembre con un presidio che rilanci le campagne che abbiamo portato avanti da quando è iniziato il genocidio sionista contro il popolo palestinese.

Con l’operazione denominata ‘Forza e Spada’ l’esercito sionista ha ripreso a bombardare sistematicamente la striscia di Gaza. In poche ore più di 400 morti, di nuovo bambini, donne, anziani.
Tutto il mondo ha potuto vedere le condizioni di vita dei palestinesi di Gaza dopo la prima lunghissima fase di aggressione genocida. Miseria, fame, malattie, freddo, in uno scenario lunare di distruzione di ogni edificio esistente. Nonostante questa condizione i palestinesi sono determinati a rimanere nella loro terra.
Tutto il mondo ha potuto vedere le condizioni di vita dei palestinesi di Gaza dopo la prima lunghissima fase di aggressione genocida. Miseria, fame, malattie, freddo, in uno scenario lunare di distruzione di ogni edificio esistente. Nonostante questa condizione i palestinesi sono determinati a rimanere nella loro terra.
L’Amministrazione Trump, mentre propone la pace in Ucraina, per ristabilire rapporti commerciali con la Russia e cessare l’inutile dispendio di risorse su un fronte di guerra perso da tempo, ha dato il via libera alla ripresa del genocidio in Palestina, dove i rapporti di forza sono enormemente sproporzionati. Da una parte il potente esercito sionista armato e finanziato da USA, UE e occidente, dall’altra alcune decine di migliaia di partigiani sostenuti dalla popolazione, da pochissime organizzazioni combattenti solidali e da una marea di solidarietà internazionale repressa o ignorata dai governi.
L’imperialismo occidentale si conferma per quello che e’: una sistema di distruzione di massa ai fini del profitto, di cui Israele e’ pura espressione. L’Unione Europea ed il governo Meloni non sono da meno, con il loro piano di riarmo da 800 miliardi di euro e l’affiancamento dei regimi come quello sionista di Israele e filo nazista ucraino. Fa specie in questo contesto una “sinistra imperiale” italiana che il 15 marzo scorso e’ scesa in piazza con le bandiere dell’Unione Europea, indicando di non portare invece quelle palestinesi.
Da oltre 70 anni il popolo palestinese rappresenta un bastione di Resistenza contro questo sistema di barbarie. Partendo dalla propria lotta per la Liberazione e l’indipendenza, e’ riuscito in tutti questi anni ad essere un faro per coloro che nel mondo si battono per identiche istanze, più in generale per chi si mobilita per una società emancipata dal colonialismo, dal razzismo e dal suprematismo bianco.
Oggi i palestinesi sono messi in discussione alla radice, attraverso il massacro che siamo costretti a vedere ogni giorno sui mass media occidentali, che traboccano in contemporanea di “valori occidentali” e di genocidio e guerra, nell’intento di convincere le opinioni pubbliche che i primi si possono salvare solo con i secondi. Per parafrasare Josep Borrell, ex Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza della UE, perché il “giardino” occidentale possa avanzare, occorre che “la giungla” del resto del mondo venga rasa al suolo. Questo stanno facendo, mettendo a rischio la vita stessa del genere umano a causa dei pericoli di guerra nucleare che ne conseguono.
Oggi i palestinesi sono messi in discussione alla radice, attraverso il massacro che siamo costretti a vedere ogni giorno sui mass media occidentali, che traboccano in contemporanea di “valori occidentali” e di genocidio e guerra, nell’intento di convincere le opinioni pubbliche che i primi si possono salvare solo con i secondi. Per parafrasare Josep Borrell, ex Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza della UE, perché il “giardino” occidentale possa avanzare, occorre che “la giungla” del resto del mondo venga rasa al suolo. Questo stanno facendo, mettendo a rischio la vita stessa del genere umano a causa dei pericoli di guerra nucleare che ne conseguono.
IN QUESTO CONTESTO, ISRAELE E’ UN PERICOLO PER L’UMANITÀ, PERCHÉ ALIMENTA UN CONFLITTO REGIONALE ANCOR PIÙ PERICOLOSO DI QUELLO UCRAINO.
La solidarietà con il popolo palestinese e la sua Resistenza e’ fondamentale, sia per difendere una popolazione martoriata ed a rischio di deportazioni di massa, sia perché ci lega direttamente al più generale movimento contro la guerra che si sta sviluppando in Italia e a livello continentale contro il bellicismo bipartisan della UE, complice diretto del governo genocida israeliano.
La solidarietà con il popolo palestinese e la sua Resistenza e’ fondamentale, sia per difendere una popolazione martoriata ed a rischio di deportazioni di massa, sia perché ci lega direttamente al più generale movimento contro la guerra che si sta sviluppando in Italia e a livello continentale contro il bellicismo bipartisan della UE, complice diretto del governo genocida israeliano.
Coordinamento pisano per il boicottaggio di Israele
Aderente alla Rete Antisionista e anticolonialista per la Palestina
Aderente alla Rete Antisionista e anticolonialista per la Palestina