Tanti auguri dal circolo Agorà, con un pensiero al popolo palestinese ed ai suoi bambini.
Auguriamo a tutti i nostri i soci, frequentatori, amici e compagni qualche giorno di meritato riposo, in attesa del nuovo anno.
Lo facciamo al termine di un anno intenso, nel quale abbiamo “acceso i motori” della nuova sede in Via Bovio 19, costataci tanto impegno e sacrifici. Cogliamo l’occasione per ringraziare di nuovo chi ci ha aiutato in questo cruciale passaggio, che ha messo in sicurezza un lavoro di 30 anni. Per merito di tutti noi agorà ha ripreso in pieno le sue attività, prima tra le quali la solidarietà con i ceti sociali più deboli, sui nostri territori ed in qualsiasi parte del mondo essi vivano.
Un anno, quello che sta finendo, caratterizzato da una aggressione che ha assunto i connotati di un vero e proprio genocidio contro il popolo palestinese, residente nell’immensa prigione a cielo aperto qual è la striscia di Gaza. L’esercito israeliano e i suoi governanti sono stati messi all’indice da parte dei popoli di tutto il mondo e delle istituzioni per noi maggiormente rappresentative, dall’ONU alla Corte Penale Internazionale, sino a tantissime altre istituzioni ed associazioni internazionali.
Ma evidentemente l’orrore ed il ripudio mondiale contro una carneficina senza precedenti nella storia umana non bastano a fermare la mano assassina sionista, che da oltre un anno continua quotidianamente a mietere vittime con l’attivo sostegno militare, politico e diplomatico statunitense, europeo e del governo Meloni. Per questi governanti democrazia, libertà e rispetto dei diritti umani sono solo propaganda a difesa dei loro padroni, che ricambiano con astronomici stipendi e privilegi.
Mentre scriviamo queste note leggiamo dalle agenzie di stampa dell’assassinio di decine e decine di altri bambini in tendopoli bruciate dalle bombe al fosforo bianco, ad aggiungersi alle decine di migliaia che prima di essere uccisi sopravvivono senza acqua, cibo e alcun riparo se non i teli di nylon di accampamenti sferzati dal freddo.
Si narra di un Gesù nato in terra di Palestina, figlio di una famiglia di profughi partorito in una grotta, scaldato solo dal fiato di animali. Se fosse nato in questi tempi sarebbe stato trucidato dalla soldataglia sionista.
Avremmo voluto darvi gli auguri di buon natale con ben altre parole e racconti, ma sarebbe stato solo un insopportabile esercizio di ipocrisia.
Ci batteremo per un nuovo anno di pace, che potrà realizzarsi solo con giustizia sociale e diritto dei popoli a vivere nelle proprie terre senza persecuzioni e colonialismo. Primo fra tutti, oggi, il popolo palestinese.
Il direttivo del circolo agorà di Pisa
24 dicembre 2024